venerdì, marzo 14, 2008

Berlusconi – Lezioni di stile


Venerdì, 14 marzo 2008
Si narra che ad una giovane donzella, semi-disoccupata perché precaria, che aveva chiesto al cavaliere Berlusconi come potesse risolvere la sua condizione e poter campare con maggiore dignità, il geniale uomo d’affari, nonché valente politico, abbia lapidariamente risposto: “Sposa mio figlio, che è ricco!”
Ovviamente è pensabile immaginare che la giovane donzella, al di là della delusione e della stizza per una risposta così insulsa, non abbia mandato a quel paese il geniale uomo d’affari e valente politico solo per evitarne le ire di ritorsione, dato che allo stesso modo come il personaggio è avvezzo a dir stupidaggini a nastro – credendosi spiritoso, – allo stesso modo è lesto nel vendicarsi di quanti, a sua insindacabile sensazione, gli manchino di rispetto, - quasi che tra i tanti monopoli che vanta sia da riconoscergli anche quello della inclinazione alla facezia.
E che questa facezia faccia parte del suo DNA non v’è dubbio alcuno, dato che tra barzellette raccontate nel corso di incontri internazionali, battute allusive all’altro sesso e corna esibite in foto istituzionali di gruppo, il Nostro sembra ossessionato dall’incubo di dover risultare simpatico ad ogni costo e per far ciò non esita a dar fondo alle sue risorse da showman, pur se talvolta, nel maldestro tentativo di guadagnarsi apprezzamento, deve far ricorso a qualche dozzinalità da bassofondo, come un noto e pubblicizzato rhum venezuelano.
La verità è che Berlusconi ha una percezione del mondo che definire egocentrica è minimalista, dato che si pone più a proprio agio al centro dell’universo, del quale si sente l’ombelico e da cui ama dispensare riconoscimenti e favori, o a turno insolenze ed insulti, a chicchessia, al di sopra del giudizio di Dio (suo padre, ma che in bravura ha certamente superato come avviene per ogni buon discepolo di talento) e degli uomini, dei quali ha una concezione utilitaristica e funzionale al proprio successo.
V’è poi nei suoi modi di uomo ricco a dismisura quel sottile disprezzo per le afflizioni altrui, mascherato da un sarcasmo di bassa lega, che finiscono per ottenere l’opposto del risultato che si prefigge. Certamente un personaggio della sua ostentata intelligenza non avrebbe alcun bisogno di farsi rammentare che la gente nutre grande ammirazione e rispetto per i potenti generosi, mentre serba sordido rancore verso coloro che non perdono occasione per far pesare loro le disagiate condizioni in cui si dibattono. Probabilmente questa banale considerazione è troppo distante dalla comprensione del Berlusconi, che sembra vivere più il gusto dell’azione e del suo contorno che non il piacere del risultato che da quella si consegue, come in un’interminabile pratica di petting a cui non seguirà mai l’atto finale, ritenuto del tutto superfluo nell’esasperazione del narcisismo.Non sappiamo quanto tempo ancora durerà questo flirt ormai in corso da parecchi anni tra il Berlusconi politico ed il suo elettorato. E’ certo che per quanto possa essere opacizzata la visuale dei suoi elettori prima o poi a qualcuno verrà in mente come siano in vendita colliri efficaci e a basso costo.

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