mercoledì, dicembre 10, 2008

Fabio Fazio – Beccato un altro comunista

Mercoledì, 10 dicembre 2008
Chi non è con me è contro di me. Questo non è il semplice slogan da anni abusato dai “democratici” di Forza Italia, prima, e dagli ultraliberisti del PdL, adesso. E’, oramai, un’infezione gravissima di natura psichiatrica, che ha colpito irreversibilmente la destra italiana, costantemente alla ricerca del nemico di turno da accusare di faziosità, di propaganda sovversiva, di comunismo, – come si trattasse di un reato e sempre che di comunisti ce ne siano ancora in giro, - di falsità e via discorrendo.
Questa volta è il turno di Fabio Fazio e della sua trasmissione Che tempo che fa, entrata nel mirino degli esagitati del PdL, trasmissione colpevole di ospitare troppi politici e di lasciarsi andare ad una satira considerata propagandistica ai danni della destra di governo. Fortunatamente è stata risparmiata la Littizzeto, anche se non è ancora chiaro per quanto tempo riuscirà a farla franca.
Così, in un calembour quasi comico, Fazio è stato definito fazioso e, per questo deferito alla Commissione di Vigilanza, quella presieduta da tal Villari eletto con i voti degli “amici” della destra, espulso dal PD, che pare vada in giro seduto per aver spalmato la poltrona di ettolitri di attack.
«Quelle di Fazio sono interviste realizzate con grande attenzione e legate ai fatti», ha dichiarato il presidente della RAI Petruccioli in Commissione, che ha paragonato Fazio al prestigioso anchorman americano Letterman, ed ha aggiunto, «Alla fine del ciclo si potrà giudicare sull'equilibrio. Ma devo dire che a Fazio è stato rinnovato da poco il contratto per i prossimi anni dal consiglio di amministrazione di Viale Mazzini con un solo voto contrario». Dichiarazioni che hanno sollevato la dura reazione del PdL, che a voce del capogruppo Alessio Brutti ha ribattuto: «Siamo rimasti scioccati dalle affermazioni del presidente Petruccioli. Non solo non ha risposto alle nostre domande, ma ha terminato con una chicca finale: non c'è mai stato tanto pluralismo in Rai come negli ultimi anni». Più aspro l’affondo di Francesco Casoli, vicepresidente dei senatori del PdL, che ha ribattuto: «Se Fazio è come Letterman, Petruccioli è come Spiderman che si arrampica sugli specchi per difendere l'indifendibile». Probabilmente nessuno gli avrà fatto notare che se Petruccioli è come Spiderman, lui alberga in un partito in cui il suo leader è come il mitico Superciuck, l’anti Robin Hood della saga di Alan Ford, che toglie ai poveri per dare ai ricchi; - sebbene sia meglio che Casoli e soci ignorino l’esistenza di un fumetto di tal fatta, onde evitarne l’eventuale sequestro nelle edicole del Paese per propaganda sovversiva.
Mentre non è noto quale sia stata la reazione del PD all’iniziativa della Commissione, - sempre che in casa dei buonisti-ad-ogni-costo ve ne sia stata qualcuna, - l’IdV di Di Pietro, - assente dai lavori della Commissione per essersi autoesclusa dopo la vicenda Villari, - non ha perso l’occasione per assestare l’ennesima stoccata agli avversari ed a proposito di quest’ennesima sceneggiata del governo ha dichiarato : «Il clima di intimidazione nei confronti dei giornalisti è la conferma che la vigilanza Rai è ormai ridotta a stalla della villa di Arcore».
Peccato, ci viene immediato aggiungere, che non ci sia più l’eroe Mangano, che di stalle, com’è noto, se ne intendeva davvero.

(nella foto, Fabio Fazio con Luciana Littizzeto)

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