lunedì, dicembre 14, 2009

Le radici dell’odio

Lunedì, 14 dicembre 2009
«Questo è il frutto di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l'aspettavo...Tutti dovrebbero capire che non è possibile oltraggiare un presidente del Consiglio, questa è la difesa delle istituzioni». Così ha detto a caldo Silvio Berlusconi dopo l’aggressione subita alla conclusione del suo comizio milanese di ieri.
E che effettivamente la zizzania sia stata seminata, e in grandissima quantità, è fuori discussione, essendo ormai anni, dal lontano 1992, che in Italia sembra crescere più erba maligna che altro e, dunque, gli spargitori dei semi del male devono aver lavorato alacremente negli ultimi tre lustri.
Il problema allora non è tanto il prendere atto che zizzanie e gramigne lastricano le vie che percorriamo quotidianamente, quanto capire cosa è possibile fare, - sempre che esista un rimedio allo sfacelo delle istituzioni e della convivenza sociale irrimediabilmente compromessa, - magari individuando gli untori dell’odio che copre come una cappa il paese e cominciare a lavorare per avviare la necessaria inversione di tendenza.
Non v’è comunque dubbio alcuno che grandissima parte delle responsabilità del degrado generale in atto è da attribuire a Berlusconi e alle sue truppe d’assalto, le stesse che oggi gridano in coro all’attentato e che da sempre con i loro comportamenti, con i loro discorsi, con le invettive, con il disprezzo per avversari e dissidenti, hanno generato un clima da pre-guerra civile, che è difficile prevedere dove potrebbe portare, anche nulla di positivo si riesce a immaginare.
Il Cavaliere ferito, nell’orgoglio oltre che nel fisico, da uno squilibrato conclamato, che comunque sarà richiesto di spiegare i moventi del suo gesto idiota, - anche se qualche idiota del clan di parte lesa adombra l’esistenza di un complotto che avrebbe armato la mano sacrilega dell’autore dell’attentato, - in ogni caso non dovrebbe porsi la domanda sul perché del gesto, visto che parliamo di folli e che, se per una volta si mettessero da parte altezzosità e ipocrisia, in fondo di motivi per determinare un fatto come quello accaduto se ne possono trovare mille nell’operato di questa destra e del suo leader.
Questo sicuramente non giustifica un’azione incivile e criminale, ma bisogna avere l’onestà intellettuale per ammettere che qui, se c’è qualcuno che ha tirato la corda sino al pericolosissimo punto di rottura, parliamo di Silvio Berlusconi e il suo clan, che non passa giorno senza sbeffeggiare gli avversari, attaccare con volgarità verbale le istituzioni e minare nelle fondamenta la credibilità residua del paese. Se questa opera di gravissima istigazione è percepita, ancorché ammessa, allora non bisogna orsi retorici interrogativi sul perché accadano le cose. Semmai sarebbe opportuno ringraziare la propria buona stella per il fatto che nel le cose siano andate modo consuntivato e non abbiano dovuto registrare niente di più tragico sull’onda dell’esasperazione che grava nell’aria ormai da tempo.
Ribadiamo che questo non significa giustificare in qualunque maniera l’autore del gesto né il gesto in sé, ma nessuno può illudersi di scatenare campagne d’odio della portata di quelle che stiamo vivendo da anni e illudersi che mai vi sarà la reazione d’un pazzo o di qualche esasperato. Né negli Italiani risiede un desiderio di squadrismo così radicato come vorrebbe Berlusconi, quantunque l’asservimento al potere dominante e la predisposizione alla sodomia passiva siano tra le qualità più spiccate degli abitanti del Belpaese.
C’è da augurarsi che sulla scorta di questo episodio, - che peraltro costituisce una conferma definitiva della nudità del re e che, per questa ragione, potrebbe dare la stura a derive emulative, - sarebbe opportuno che premier e soci cambiassero registro e inaugurassero una stagione di maggiore decenza istituzionale e di rispetto dell’opposizione. Comunque nessuno deve sottovalutare la saggezza popolare che da sempre sostiene che deve pianger se stesso chi è causa del proprio male.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page