MyAir – Un fallimento annunciato
Sabato, 25 luglio 2009
Ovviamente era necessario che 172 restassero a terra, relegate in una sala dell’area partenze internazionali dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, perché l’ENAC, l’ente per l’aviazione civile, prendesse la decisione di sospendere la licenza di volo ad una compagnia aerea, in questo caso MyAir.
In quest’Italia sfasciata e marcia sino al midollo, dove neanche il Parlamento ha ormai una funzione certa, - a parte quella di erogare principeschi trattamenti ai mandarini che vi si sollazzano, - dato che si va avanti a colpi di fiducia anche per varare un provvedimento per la collocazione di un paracarro, se non ci scappa il caso clamoroso, quello che fa perdere la faccia a tutta la nazione, non si decide nulla.
Che MyAir non fosse una compagnia aerea affidabile era noto già da tempo. Che commettesse abusi di ogni genere ai danni dei suoi passeggeri, attratti da tariffe stracciatissime, ma trattati con corrispondente attenzione, era fatto noto, così come è noto che queste attitudini sono abbastanza diffuse nella prassi di altre compagnie che solcano i cieli peninsulari.
Eppure niente si è fatto per evitare che episodi come quello accaduto a Venezia non capitassero, assumendo opportuni provvedimenti cautelari. Invece, no. 172 passeggeri, di cui 40 bambini, costretti a bivaccare dalle 21:00 di lunedì in aeroporto in attesa di potersi imbarcare su l’aereo della MyAir che doveva portarli in Marocco, in stato di totale abbandono da parte della compagnia, incapace di mettere a disposizione loro non solo l’aeromobile previsto dal piano orario dei voli, ma un’adeguata assistenza riparatrice.
Alla fine ci ha pensato il governo marocchino a risolvere la questione, inviando un velivolo della Royal Air, che ha provveduto ad imbarcare i connazionali e trasferirli al luogo di destinazione: nel frattempo erano trascorse quasi 48 ore dall’orario originario di prevista partenza.
Stamani la decisione ENAC di sospendere la licenza di volo a MyAir per aver così palesemente violato il regolamento comunitario 1008/2008, che pone obbligo ai vettori aerei di fornire adeguata informativa ai passeggeri sulle cause di ritardo o cancellazione di volo e riprotezione nell’eventualità di accidentale indisponibilità dell’aeromobile previsto dall’orario ufficiale. MyAir aveva già ricevuto una diffida in tal senso e la licenza provvisoria era stata rilasciata sul presupposto che, in attesa della preannunciata ristrutturazione finanziaria, il vettore fosse in grado di far fronte ai propri impegni attraverso una disponibilità di cassa sufficiente per garantire la gestione dell'operativo programmato.
L'Enac ha dichiarato infatti di avere «invitato formalmente, il 21 luglio scorso, la compagnia a ripristinare entro 24 ore il regolare svolgimento dei voli schedulati nella corrente stagione di traffico». Ma «la compagnia non ha fornito evidenza di concreti sviluppi in merito alla preannunciata ricapitalizzazione, né i flussi di cassa correnti hanno assicurato e assicurano una copertura dei costi per i servizi essenziali». Così «considerato che la situazione ha pregiudicato e pregiudica gravemente il regolare svolgimento dei servizi di trasporto aereo con riflessi anche di ordine pubblico, si è ritenuto che il proseguimento dell'attività da parte del vettore avrebbe aggravato la situazione complessiva di danno nei confronti dei passeggeri acquirenti dei voli MyAir.com con conseguenze anche sull'ordinato funzionamento del sistema nel periodo di maggior domanda e utilizzazione dei servizi ed infrastrutture di trasporto aereo». Da qui il provvedimento di sospensione della licenza, che prelude alla revoca definitiva di autorizzazione all’esercizio di voli commerciali per la società in questione.
Ciò che rimane non chiaro è il motivo per il quale, pur avendo a disposizione gli strumenti per verificare la solvibilità della compagnia, l’Enac abbia dovuto attendere lo show down con tanto di disagi all’utenza piuttosto che intervenire preventivamente e ripristinare l’autorizzazione al servizio ad acquisizione di elementi comprovanti l’effettiva affidabilità del vettore. Questo procedimento genera il sospetto che l’Enac, alla quale non manca né l’autorità né gli strumenti per condurre istruttorie preventive, in realtà non sia indenne da qualche pressione che non le consente di esercitare il proprio ruolo in modo appropriato, nonostante il suo presidente, Vito Riggio, si vanti di assoluta indipendenza e obiettività dell’ente. Com’è prassi consolidata in questo paese, la prevenzione è solo pura teoria, preferendo a questa pratica quella del grave disagio, o addirittura del disastro, per poi potersi vantare, magari ostentando il petto, del classico quanto inutile ”noi l’avevamo già previsto”…….. e chissà che non si trovi adesso qualche altro eroe pronto a salvare compagnia e dipendenti, rigorosamente a quattro soldi.
Ovviamente era necessario che 172 restassero a terra, relegate in una sala dell’area partenze internazionali dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, perché l’ENAC, l’ente per l’aviazione civile, prendesse la decisione di sospendere la licenza di volo ad una compagnia aerea, in questo caso MyAir.
In quest’Italia sfasciata e marcia sino al midollo, dove neanche il Parlamento ha ormai una funzione certa, - a parte quella di erogare principeschi trattamenti ai mandarini che vi si sollazzano, - dato che si va avanti a colpi di fiducia anche per varare un provvedimento per la collocazione di un paracarro, se non ci scappa il caso clamoroso, quello che fa perdere la faccia a tutta la nazione, non si decide nulla.
Che MyAir non fosse una compagnia aerea affidabile era noto già da tempo. Che commettesse abusi di ogni genere ai danni dei suoi passeggeri, attratti da tariffe stracciatissime, ma trattati con corrispondente attenzione, era fatto noto, così come è noto che queste attitudini sono abbastanza diffuse nella prassi di altre compagnie che solcano i cieli peninsulari.
Eppure niente si è fatto per evitare che episodi come quello accaduto a Venezia non capitassero, assumendo opportuni provvedimenti cautelari. Invece, no. 172 passeggeri, di cui 40 bambini, costretti a bivaccare dalle 21:00 di lunedì in aeroporto in attesa di potersi imbarcare su l’aereo della MyAir che doveva portarli in Marocco, in stato di totale abbandono da parte della compagnia, incapace di mettere a disposizione loro non solo l’aeromobile previsto dal piano orario dei voli, ma un’adeguata assistenza riparatrice.
Alla fine ci ha pensato il governo marocchino a risolvere la questione, inviando un velivolo della Royal Air, che ha provveduto ad imbarcare i connazionali e trasferirli al luogo di destinazione: nel frattempo erano trascorse quasi 48 ore dall’orario originario di prevista partenza.
Stamani la decisione ENAC di sospendere la licenza di volo a MyAir per aver così palesemente violato il regolamento comunitario 1008/2008, che pone obbligo ai vettori aerei di fornire adeguata informativa ai passeggeri sulle cause di ritardo o cancellazione di volo e riprotezione nell’eventualità di accidentale indisponibilità dell’aeromobile previsto dall’orario ufficiale. MyAir aveva già ricevuto una diffida in tal senso e la licenza provvisoria era stata rilasciata sul presupposto che, in attesa della preannunciata ristrutturazione finanziaria, il vettore fosse in grado di far fronte ai propri impegni attraverso una disponibilità di cassa sufficiente per garantire la gestione dell'operativo programmato.
L'Enac ha dichiarato infatti di avere «invitato formalmente, il 21 luglio scorso, la compagnia a ripristinare entro 24 ore il regolare svolgimento dei voli schedulati nella corrente stagione di traffico». Ma «la compagnia non ha fornito evidenza di concreti sviluppi in merito alla preannunciata ricapitalizzazione, né i flussi di cassa correnti hanno assicurato e assicurano una copertura dei costi per i servizi essenziali». Così «considerato che la situazione ha pregiudicato e pregiudica gravemente il regolare svolgimento dei servizi di trasporto aereo con riflessi anche di ordine pubblico, si è ritenuto che il proseguimento dell'attività da parte del vettore avrebbe aggravato la situazione complessiva di danno nei confronti dei passeggeri acquirenti dei voli MyAir.com con conseguenze anche sull'ordinato funzionamento del sistema nel periodo di maggior domanda e utilizzazione dei servizi ed infrastrutture di trasporto aereo». Da qui il provvedimento di sospensione della licenza, che prelude alla revoca definitiva di autorizzazione all’esercizio di voli commerciali per la società in questione.
Ciò che rimane non chiaro è il motivo per il quale, pur avendo a disposizione gli strumenti per verificare la solvibilità della compagnia, l’Enac abbia dovuto attendere lo show down con tanto di disagi all’utenza piuttosto che intervenire preventivamente e ripristinare l’autorizzazione al servizio ad acquisizione di elementi comprovanti l’effettiva affidabilità del vettore. Questo procedimento genera il sospetto che l’Enac, alla quale non manca né l’autorità né gli strumenti per condurre istruttorie preventive, in realtà non sia indenne da qualche pressione che non le consente di esercitare il proprio ruolo in modo appropriato, nonostante il suo presidente, Vito Riggio, si vanti di assoluta indipendenza e obiettività dell’ente. Com’è prassi consolidata in questo paese, la prevenzione è solo pura teoria, preferendo a questa pratica quella del grave disagio, o addirittura del disastro, per poi potersi vantare, magari ostentando il petto, del classico quanto inutile ”noi l’avevamo già previsto”…….. e chissà che non si trovi adesso qualche altro eroe pronto a salvare compagnia e dipendenti, rigorosamente a quattro soldi.
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