O’Leary e il marketing dell’assurdo
Domenica, 5 settembre 2010
«O'Leary insulta la dignità dei passeggeri ogni volta che apre bocca». Così Kate Hanni, fondatrice di FlyersRights.org, una delle più famose e agguerrite associazioni che patrocinano i viaggiatori, ha commentato senza tanti giri di parole le ultime proposte del patron di Ryanair, la compagnia aerea irlandese, che ha ormai conquistato una posizione di leadership in Europa nel traffico low-cost.
E che le sparate di O’Leary superino oramai la semplice provocazione con finalità commerciali per sconfinare nella demenzialità, se non addirittura nell’idiozia più profonda, non v’è alcun dubbio. Dopo la proposta di allestire posti in piedi sui velivoli della compagnia e l’annuncio di far pagare l’uso della toilette, adesso il dubbio personaggio fa sapere che nel prossimo futuro sopprimerà la figura del co-pilota dagli aerei della Ryanair, considerata del tutto inutile vista la presenza a bordo non solo di apparati di navigazione computerizzata efficientissimi, ma anche di personale di cabina in grado di provvedere ad ogni esigenza di pilotaggio in caso di necessità, grazie ad un piccolo corso d’addestramento prevenivo.
Peccato che far volare un aereo sia leggermente più difficile che simulare la stessa cosa con un videogame, per non parlare poi del possibile rischio che il primo pilota sia colpito da malore. Un’eventualità alla quale O’Leary avrebbe già, però, trovato la soluzione giusta: ovvero, insegnare all’equipaggio a far atterrare l’aereo. «In caso di emergenza» - ha dichiarato l'ineffabile O’Leary - «il pilota suona il campanello e quando arriva la hostess, le chiede di prendere i comandi». Naturalmente, nel disprezzo più assoluto sia della sicurezza dei passeggeri che del minimo rispetto per una professionalità, quella dei piloti, che non si può certo inventare con un corso di qualche ora frequentato nel fine settimana, magari gratis, o, possibilmente, per corrispondenza, giusto per tagliare ulteriormente i costi.
«Siamo oltre l’assurdo» - ha spiegato il pilota di lungo corso, Patrick Smith, alla rivista Bloomberg Business Week - «e, in questo modo, non si fa che fomentare l’equivoco secondo il quale, in realtà, gli aerei si pilotino più o meno da soli. Anche nelle semplici operazioni di routine è importante avere una seconda persona ai comandi».
Ma al di là dell’ultima follia di O’Leary, al quale è indubbio il successo registrato in un clima di eccessi liberisti ha dato alla testa sino a farlo sragionare, c’è da chiedersi se la proposta non dovrebbe rappresentare il colmo oltre il quale le autorità comunitarie avrebbero l’obbligo di dire basta e assumere nei confronti di Ryanair qualche provvedimento che la costringa a tornare sulla retta via.
Qui non si intende mettere in discussione la libertà imprenditoriale di organizzare l’erogazione dei propri servizi ai consumatori come meglio si ritiene. Ma Ryanair non produce e vende né chewing gum né servizi di organizzazione eventi, ma servizi di trasporto aereo che, per la loro intrinseca natura, mettono costantemente a rischio la vita dei trasportati. Rischi che impongono al vettore l’obbligo inderogabile di rispettare regole imperative atte a minimizzarne l’eventualità e perciò stabilite da apposite autorità. Ogni deroga a queste regole non può passare grazie ad operazioni di pubblicità demenziale o di marketing ingannevole, che stimolando il consenso creatosi in ragione dei risparmi conseguibili, finiscono per creare indebite pressioni sulle autorità medesime. La sicurezza non è un optional e non può essere certo barattata con i pochi centesimi in meno sul costo di un biglietto aereo. Chi propone queste soluzioni diviene una seria minaccia per se stesso e per gli altri e dovrebbe essere messo in condizione di non nuocere, magari sottoponendolo coattivamente ad una sana terapia di riabilitazione psichica, sempre che dimostri una possibile capacità di recupero.
Ma anche questa sembra l’ennesimo segnale di un default inarrestabile della nostra epoca. Così assistiamo alla corsa sfrenata per l’acquisto di telefonini di tendenza dal costo assurdo che, dichiaratamente, non funzionano; a comportamenti di pubblici amministratori che fanno sfacciatamente i loro interessi e calpestano ogni regola imposta ai comuni cittadini; al degrado delle regole della comune convivenza; all’elusione sistematica dei doveri imposti dall’etica e così continuando, in uno stato di torpore generalizzato che finisce per rendere plausibile anche le più ignobili stupidaggini proferite dal mentecatto di turno: è proprio vero, il sonno della ragione genera solo mostri.
(nella foto, il "geniale" patron di Ryanair, Michael O'Leary)
E che le sparate di O’Leary superino oramai la semplice provocazione con finalità commerciali per sconfinare nella demenzialità, se non addirittura nell’idiozia più profonda, non v’è alcun dubbio. Dopo la proposta di allestire posti in piedi sui velivoli della compagnia e l’annuncio di far pagare l’uso della toilette, adesso il dubbio personaggio fa sapere che nel prossimo futuro sopprimerà la figura del co-pilota dagli aerei della Ryanair, considerata del tutto inutile vista la presenza a bordo non solo di apparati di navigazione computerizzata efficientissimi, ma anche di personale di cabina in grado di provvedere ad ogni esigenza di pilotaggio in caso di necessità, grazie ad un piccolo corso d’addestramento prevenivo.
Peccato che far volare un aereo sia leggermente più difficile che simulare la stessa cosa con un videogame, per non parlare poi del possibile rischio che il primo pilota sia colpito da malore. Un’eventualità alla quale O’Leary avrebbe già, però, trovato la soluzione giusta: ovvero, insegnare all’equipaggio a far atterrare l’aereo. «In caso di emergenza» - ha dichiarato l'ineffabile O’Leary - «il pilota suona il campanello e quando arriva la hostess, le chiede di prendere i comandi». Naturalmente, nel disprezzo più assoluto sia della sicurezza dei passeggeri che del minimo rispetto per una professionalità, quella dei piloti, che non si può certo inventare con un corso di qualche ora frequentato nel fine settimana, magari gratis, o, possibilmente, per corrispondenza, giusto per tagliare ulteriormente i costi.
«Siamo oltre l’assurdo» - ha spiegato il pilota di lungo corso, Patrick Smith, alla rivista Bloomberg Business Week - «e, in questo modo, non si fa che fomentare l’equivoco secondo il quale, in realtà, gli aerei si pilotino più o meno da soli. Anche nelle semplici operazioni di routine è importante avere una seconda persona ai comandi».
Ma al di là dell’ultima follia di O’Leary, al quale è indubbio il successo registrato in un clima di eccessi liberisti ha dato alla testa sino a farlo sragionare, c’è da chiedersi se la proposta non dovrebbe rappresentare il colmo oltre il quale le autorità comunitarie avrebbero l’obbligo di dire basta e assumere nei confronti di Ryanair qualche provvedimento che la costringa a tornare sulla retta via.
Qui non si intende mettere in discussione la libertà imprenditoriale di organizzare l’erogazione dei propri servizi ai consumatori come meglio si ritiene. Ma Ryanair non produce e vende né chewing gum né servizi di organizzazione eventi, ma servizi di trasporto aereo che, per la loro intrinseca natura, mettono costantemente a rischio la vita dei trasportati. Rischi che impongono al vettore l’obbligo inderogabile di rispettare regole imperative atte a minimizzarne l’eventualità e perciò stabilite da apposite autorità. Ogni deroga a queste regole non può passare grazie ad operazioni di pubblicità demenziale o di marketing ingannevole, che stimolando il consenso creatosi in ragione dei risparmi conseguibili, finiscono per creare indebite pressioni sulle autorità medesime. La sicurezza non è un optional e non può essere certo barattata con i pochi centesimi in meno sul costo di un biglietto aereo. Chi propone queste soluzioni diviene una seria minaccia per se stesso e per gli altri e dovrebbe essere messo in condizione di non nuocere, magari sottoponendolo coattivamente ad una sana terapia di riabilitazione psichica, sempre che dimostri una possibile capacità di recupero.
Ma anche questa sembra l’ennesimo segnale di un default inarrestabile della nostra epoca. Così assistiamo alla corsa sfrenata per l’acquisto di telefonini di tendenza dal costo assurdo che, dichiaratamente, non funzionano; a comportamenti di pubblici amministratori che fanno sfacciatamente i loro interessi e calpestano ogni regola imposta ai comuni cittadini; al degrado delle regole della comune convivenza; all’elusione sistematica dei doveri imposti dall’etica e così continuando, in uno stato di torpore generalizzato che finisce per rendere plausibile anche le più ignobili stupidaggini proferite dal mentecatto di turno: è proprio vero, il sonno della ragione genera solo mostri.
(nella foto, il "geniale" patron di Ryanair, Michael O'Leary)
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