Dalla Cina con furore
Domenica, 26 ottobre 2008
Adesso lo sappiamo. Questo Paese è diventato invivibile: ti basta aprire bocca e t’affibbiano chissà quale dichiarazione. Pur di vendere o di aumentare gli ascolti giornali e telegiornali manderebbero in galera la gente.
Così il povero Berlusconi, che mai s’è lasciato sfiorare dall’idea di minacciare l’uso della forza pubblica per bastonare quattro perdigiorno con annesse mamme ed insegnanti, - che per marinare la scuola, i primi, far qualcosa d’insolito, le seconde, e fare un giorno di vacanza senza passar per fannulloni, i terzi, se la sono presa con i provvedimenti della Gelmini, - s’è ritrovato su tutte le prime pagine accusato di avere detto cose che neanche il buonuomo di Predappio s’era mai sognato di dire. La verità è che viviamo in un’epoca in cui con l’elettronica si fa di tutto. Si falsificano persino le voci delle persone e così chi dice di aver sentito Silvio, il buon Silvio così mite e disponibile ad ascoltare e dialogare con la gente, proferire certe belinate, come si dice a Genova, è stato vittima dell’ennesima montatura di chi non lo sopporta, senza motivo, magari per invidia, perché lui è bello, bravo e fortunato e, soprattutto, d’una onestà talmente cristallina e pura da far invidia ad una goccia di Ferrarelle.
Ma poi, sta Gelmini, chi è? Lui non l’ha mai vista né sentita. Gli hanno detto che nel suo governo, - al quale tra l’altro si dedica con lo stesso amore con il quale ha cresciuto i figli e adesso i nipoti, senza alcun interesse se non quello del benessere Italiani, preferibilmente ricchi come lui, - c’è una tizia che risponde a questo nome e che pare sia un po’ discola e prenda iniziative senza chiedere il permesso prima. Lui, preso com’è a girare il mondo per faccende importantissime come salutare l’amico George, fare colazione con Vladimir, convincere un manipolo di cicisbei coi soldi a dare una mano all’Alitalia o rincuorare qualche banchiere in difficoltà visti i tempi che corrono, non ha mica il tempo per occuparsi di questa gente. E a chi dice che questo governo non è costituito da persone all’altezza (nulla di personale per Brunetta e Silvio stesso), andrebbe risposto che d’altra parte un governo s’aveva da fare e trovare nomi di gente in gamba non era cosa facile: non ci si dimentichi che nel nostro Parlamento ci sono circa 120 tra inquisiti e condannati e trovare gente pulita è quasi come cercare vergini in una casa di piacere.
Comunque non sottovalutiamo che c’è un Tremonti, che è un mastino, un’arca di scienze impagabile, un uomo al di sopra ogni sospetto, che è come la polena alla prua della nave con la quale solca il mare questo governo. Munifico con le categorie bisognose, banche, imprese, finanzieri, e sparagnino da far impallidire Quintino Sella con coloro che si dichiarano indigenti. Quest’ultimi coi soldi non ci sanno fare, non ci sono abituati e non occorre aver studiato Maltus (che va precisato non è una qualità di birra) per sapere che non appena si vedono quattro soldi in tasca spendono e spandono in donne, champagne e frivolezze varie, senza destinare un centesimo al risparmio. Questa categoria è una piaga sociale della quale, potendo, bisognerebbe liberarsi, magari facendo un pacco unico con gli immigrati. Si corre il rischio di trasformare il Belpaese nella terra dei pitocchi, con le gravi ripercussioni immaginabili sulla serena convivenza dei benestanti, pochi in vero, che sono la vera ricchezza e l’orgoglio della nazione.
C’è Brunetta, che quando glielo hanno proposto ha messo in crisi il buon Silvio, ma solo perché si sforzava di capire chi fosse e non riusciva a vederlo. Poi, sporgendosi un po’ dalla scrivania, Berlusconi vede questo piccoletto seduto su una delle poltrone di fronte a lui e, sorridendo, gli viene spontaneo dire a chi glielo stava proponendo “Avevo pensato fosse il suo bambino!”. In ogni caso, anche quella scelta non è stata male. Gli riferiscono che il personaggio passa il tempo a giocare ad una specie di schiaffo del soldato con i dipendenti pubblici cui è preposto il suo incarico: uno da un gruppetto grida “fannullone!” ad un altro che sta di spalle, che a quel punto si gira e deve indovinare chi è stato a lanciare l’accusa, e se indovina ed un altro va al suo posto, altrimenti, si ricomincia. Pare che il gioco sia molto piaciuto e la produttività dei dipendenti, sollazzati nello spirito, sia ormai alle stelle. La scelta del Brunetta è stata altresì azzeccata anche perché finalmente a statura il buon Silvio non è più solo, anzi per certi versi può finalmente guardare qualcuno dall’alto in basso (e pare abbia deciso di dismettere le solette col rialzo).
La Carfagna. Ma cosa mai c’è da dire su questa bravissima ragazza, straripante di talento che oggi fa il ministro? Ah, è stata Miss Italia, poi velina nelle sue tv e ha fatto qualche calendario non proprio castigato. Si mormora di una tresca proprio con lui? Voci, solo voci, anzi tarli, malevoli tarli. Ma l’avete guardata bene la Carfagna? Ecco, uno la vede e subito capisce che in lei c’è la stoffa dello statista. Ci fosse andata la Brambilla al suo posto, beh, si poteva anche storcere il naso. Anche lei donna di talento, ma sempre pronta a mostrare cosce e annessa biancheria, forse non sarebbe stata adatta né all’Educazione né alla Protezione Civile: che esempio avrebbe dato ai giovani nel primo caso e chissà cosa avrebbero inventato gli Italiani pur di sottoporsi ad una respirazione bocca a bocca nella seconda ipotesi.
E’ che una certa stampa cattiva, sicuramente comunista, gli ha addossato responsabilità che non ha. Volete un esempio? Ad Alfano, in un grigio giorno in cui si sentiva sconfortato (capita anche alle persone ammodo e benestanti), aveva confessato che nessuno gli faceva mai delle lodi per quello che faceva. Alfano, che c’è il sospetto abbia equivocato grossolanamente, ha pensato bene per compiacere il capo di fargli un lodo in Parlamento: e lui che colpa ne ha, condannato com’è a subire lo stravolgimento sistematico delle sue parole anche dai suoi ministri? Comunque, anche questo è stato un miserevole pretesto per attaccarlo ed accusarlo di pensare solo ai fattacci suoi, lui che mai ha permesso che le malvagie accuse che hanno cercato di mettere in ombra il suo passato e il suo successo rimanessero dubbie. E’ sempre andato in tutti i tribunali dove lo hanno chiamato, talvolta pure con i mazzi di fiori se il giudice era donna (e che, non ci si ricorda più del trattamento riservato alla Boccassini?), ché in fondo è un cavaliere a tutti gli effetti, pronto a smentire con prove e fatti tutte le ombre che gli si addensano sul capo. Adesso si dice che abbia comprato il silenzio di un certo Mills per coprire qualche magagna: ma lui a Londra non c’è andato, ché con Gordon Brown non ha molto da spartire; quando c’era Tony Blair, era lui che veniva in Italia. Vuoi vedere che questa è stata un’invenzione di quelli de The Economist, comunisti anche loro, che ce l’hanno sempre avuta su con lui?
Oggi, infine l’hanno fatta grossa. Il PD, ancora i comunisti, che s’inventano una manifestazione di piazza nella situazione in cui è il Paese, della quale non aveva mai voluto parlare per non far preoccupare la gente, mentre, tra l’altro, lui è in Cina (dai comunisti) in visita ufficiale. Questa è stata una manifestazione contro di lui ed il suo governo, diciamolo con franchezza. E questi residuati archeologici del comunismo nostrano si sono inventati sta cosa solo per sviare l’attenzione dalle loro divisioni intestine, altrimenti ad esporre le ragioni delle loro lagnanze sarebbero venuti in Parlamento, dove c’è spazio per discutere, con serenità e rispetto e, soprattutto con l’attenzione dovuta a chi a torto o ragione si fa portavoce di un disagio.
Ma a ben pensarci, questa gente che si fregia del titolo d’opposizione forse non meritava la cortesia con la quale da sempre è stata trattata: forse è opportuno cambiar registro e bisognerà dirglielo chiaro e tondo, alla prima occasione, rientrati dalla Cina. Poi se il discorso dovesse risultare troppo duro e magari qualcuno facesse l’offeso, saranno stati i media, come al solito, a prender lucciole per lanterne. Tanto è risaputo che gli mettono in bocca cose che non ha mai detto e né pensato……… e in ogni caso, dove sta scritto che la bocca deve essere costantemente connessa col cervello?
Così il povero Berlusconi, che mai s’è lasciato sfiorare dall’idea di minacciare l’uso della forza pubblica per bastonare quattro perdigiorno con annesse mamme ed insegnanti, - che per marinare la scuola, i primi, far qualcosa d’insolito, le seconde, e fare un giorno di vacanza senza passar per fannulloni, i terzi, se la sono presa con i provvedimenti della Gelmini, - s’è ritrovato su tutte le prime pagine accusato di avere detto cose che neanche il buonuomo di Predappio s’era mai sognato di dire. La verità è che viviamo in un’epoca in cui con l’elettronica si fa di tutto. Si falsificano persino le voci delle persone e così chi dice di aver sentito Silvio, il buon Silvio così mite e disponibile ad ascoltare e dialogare con la gente, proferire certe belinate, come si dice a Genova, è stato vittima dell’ennesima montatura di chi non lo sopporta, senza motivo, magari per invidia, perché lui è bello, bravo e fortunato e, soprattutto, d’una onestà talmente cristallina e pura da far invidia ad una goccia di Ferrarelle.
Ma poi, sta Gelmini, chi è? Lui non l’ha mai vista né sentita. Gli hanno detto che nel suo governo, - al quale tra l’altro si dedica con lo stesso amore con il quale ha cresciuto i figli e adesso i nipoti, senza alcun interesse se non quello del benessere Italiani, preferibilmente ricchi come lui, - c’è una tizia che risponde a questo nome e che pare sia un po’ discola e prenda iniziative senza chiedere il permesso prima. Lui, preso com’è a girare il mondo per faccende importantissime come salutare l’amico George, fare colazione con Vladimir, convincere un manipolo di cicisbei coi soldi a dare una mano all’Alitalia o rincuorare qualche banchiere in difficoltà visti i tempi che corrono, non ha mica il tempo per occuparsi di questa gente. E a chi dice che questo governo non è costituito da persone all’altezza (nulla di personale per Brunetta e Silvio stesso), andrebbe risposto che d’altra parte un governo s’aveva da fare e trovare nomi di gente in gamba non era cosa facile: non ci si dimentichi che nel nostro Parlamento ci sono circa 120 tra inquisiti e condannati e trovare gente pulita è quasi come cercare vergini in una casa di piacere.
Comunque non sottovalutiamo che c’è un Tremonti, che è un mastino, un’arca di scienze impagabile, un uomo al di sopra ogni sospetto, che è come la polena alla prua della nave con la quale solca il mare questo governo. Munifico con le categorie bisognose, banche, imprese, finanzieri, e sparagnino da far impallidire Quintino Sella con coloro che si dichiarano indigenti. Quest’ultimi coi soldi non ci sanno fare, non ci sono abituati e non occorre aver studiato Maltus (che va precisato non è una qualità di birra) per sapere che non appena si vedono quattro soldi in tasca spendono e spandono in donne, champagne e frivolezze varie, senza destinare un centesimo al risparmio. Questa categoria è una piaga sociale della quale, potendo, bisognerebbe liberarsi, magari facendo un pacco unico con gli immigrati. Si corre il rischio di trasformare il Belpaese nella terra dei pitocchi, con le gravi ripercussioni immaginabili sulla serena convivenza dei benestanti, pochi in vero, che sono la vera ricchezza e l’orgoglio della nazione.
C’è Brunetta, che quando glielo hanno proposto ha messo in crisi il buon Silvio, ma solo perché si sforzava di capire chi fosse e non riusciva a vederlo. Poi, sporgendosi un po’ dalla scrivania, Berlusconi vede questo piccoletto seduto su una delle poltrone di fronte a lui e, sorridendo, gli viene spontaneo dire a chi glielo stava proponendo “Avevo pensato fosse il suo bambino!”. In ogni caso, anche quella scelta non è stata male. Gli riferiscono che il personaggio passa il tempo a giocare ad una specie di schiaffo del soldato con i dipendenti pubblici cui è preposto il suo incarico: uno da un gruppetto grida “fannullone!” ad un altro che sta di spalle, che a quel punto si gira e deve indovinare chi è stato a lanciare l’accusa, e se indovina ed un altro va al suo posto, altrimenti, si ricomincia. Pare che il gioco sia molto piaciuto e la produttività dei dipendenti, sollazzati nello spirito, sia ormai alle stelle. La scelta del Brunetta è stata altresì azzeccata anche perché finalmente a statura il buon Silvio non è più solo, anzi per certi versi può finalmente guardare qualcuno dall’alto in basso (e pare abbia deciso di dismettere le solette col rialzo).
La Carfagna. Ma cosa mai c’è da dire su questa bravissima ragazza, straripante di talento che oggi fa il ministro? Ah, è stata Miss Italia, poi velina nelle sue tv e ha fatto qualche calendario non proprio castigato. Si mormora di una tresca proprio con lui? Voci, solo voci, anzi tarli, malevoli tarli. Ma l’avete guardata bene la Carfagna? Ecco, uno la vede e subito capisce che in lei c’è la stoffa dello statista. Ci fosse andata la Brambilla al suo posto, beh, si poteva anche storcere il naso. Anche lei donna di talento, ma sempre pronta a mostrare cosce e annessa biancheria, forse non sarebbe stata adatta né all’Educazione né alla Protezione Civile: che esempio avrebbe dato ai giovani nel primo caso e chissà cosa avrebbero inventato gli Italiani pur di sottoporsi ad una respirazione bocca a bocca nella seconda ipotesi.
E’ che una certa stampa cattiva, sicuramente comunista, gli ha addossato responsabilità che non ha. Volete un esempio? Ad Alfano, in un grigio giorno in cui si sentiva sconfortato (capita anche alle persone ammodo e benestanti), aveva confessato che nessuno gli faceva mai delle lodi per quello che faceva. Alfano, che c’è il sospetto abbia equivocato grossolanamente, ha pensato bene per compiacere il capo di fargli un lodo in Parlamento: e lui che colpa ne ha, condannato com’è a subire lo stravolgimento sistematico delle sue parole anche dai suoi ministri? Comunque, anche questo è stato un miserevole pretesto per attaccarlo ed accusarlo di pensare solo ai fattacci suoi, lui che mai ha permesso che le malvagie accuse che hanno cercato di mettere in ombra il suo passato e il suo successo rimanessero dubbie. E’ sempre andato in tutti i tribunali dove lo hanno chiamato, talvolta pure con i mazzi di fiori se il giudice era donna (e che, non ci si ricorda più del trattamento riservato alla Boccassini?), ché in fondo è un cavaliere a tutti gli effetti, pronto a smentire con prove e fatti tutte le ombre che gli si addensano sul capo. Adesso si dice che abbia comprato il silenzio di un certo Mills per coprire qualche magagna: ma lui a Londra non c’è andato, ché con Gordon Brown non ha molto da spartire; quando c’era Tony Blair, era lui che veniva in Italia. Vuoi vedere che questa è stata un’invenzione di quelli de The Economist, comunisti anche loro, che ce l’hanno sempre avuta su con lui?
Oggi, infine l’hanno fatta grossa. Il PD, ancora i comunisti, che s’inventano una manifestazione di piazza nella situazione in cui è il Paese, della quale non aveva mai voluto parlare per non far preoccupare la gente, mentre, tra l’altro, lui è in Cina (dai comunisti) in visita ufficiale. Questa è stata una manifestazione contro di lui ed il suo governo, diciamolo con franchezza. E questi residuati archeologici del comunismo nostrano si sono inventati sta cosa solo per sviare l’attenzione dalle loro divisioni intestine, altrimenti ad esporre le ragioni delle loro lagnanze sarebbero venuti in Parlamento, dove c’è spazio per discutere, con serenità e rispetto e, soprattutto con l’attenzione dovuta a chi a torto o ragione si fa portavoce di un disagio.
Ma a ben pensarci, questa gente che si fregia del titolo d’opposizione forse non meritava la cortesia con la quale da sempre è stata trattata: forse è opportuno cambiar registro e bisognerà dirglielo chiaro e tondo, alla prima occasione, rientrati dalla Cina. Poi se il discorso dovesse risultare troppo duro e magari qualcuno facesse l’offeso, saranno stati i media, come al solito, a prender lucciole per lanterne. Tanto è risaputo che gli mettono in bocca cose che non ha mai detto e né pensato……… e in ogni caso, dove sta scritto che la bocca deve essere costantemente connessa col cervello?
(nella foto, il ministro Mara Carfagna)
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