giovedì, ottobre 30, 2008

I surfisti della sinistra cavalcano l’Onda

Giovedì, 30 ottobre 2008
Notizie provenienti dal fronte della protesta contro la 133/08, meglio nota come legge Gelmini di riforma della scuola, narrano di incredibili provocazioni messe in atto da studenti, – ovviamente di sinistra, – mamme, nonne, docenti e bambini al seguito.
Le notizie sono state riferite dalle talpe che il governo, - meglio restare sul generico visto che i ministri Maroni e La Russa, rispettivamente dell’Interno e della Difesa, ed il premier Berlusconi smentiscono che l’iniziativa sia stata loro, - ha inviato per vigilare affinché la manifestazione si mantenesse giocosa e rilassante come nelle premesse.
E invece no. Pare che parecchi vecchietti, organizzati in gruppi d’assalto paramilitare, con tanto di casco da motociclista per impedire l’identificazione, abbiano sfoderato da sotto i pastrani coltelli a serramanico e catene, nell’evidente intenzione di trasformare la festosa manifestazione in uno scontro black-block con le forze dell’ordine presenti, le quali invece sono state inviate persino prive dei manganelli di corredo proprio per non dare alcun spunto a qualche testa calda sempre presente nei cortei.
Si dice, invece, che ben dieci bambini tra gli otto e dodici anni siano stati fermati perché in possesso di bottiglie incendiarie, mentre un centinaio di mamme, alle quali sono state sequestrate spranghe ed oggetti contundenti vari, sono state rilasciate dopo essere state identificate. Infine, va registrato l’arresto di alcune migliaia di docenti, colpevoli dei reati di istigazione a delinquere e propaganda sovversiva, in quanto tra gli organizzatori dell’happening. La cronaca riporta anche del ritrovamento di due furgoni stracolmi di armi improprie nelle vicinanze del percorso del corteo, su cui si sta indagando, ma che comunque pare fossero con targa intestata ad organi preposti alla sicurezza del Paese, che getta un velo di sconcertante mistero sulla destinazione del carico. Gli inquirenti intendono chiarire se tra i manifestanti vi fossero parenti di poliziotti, finanzieri, carabinieri che avrebbero potuto essere favoriti logisticamente in potenziali azioni di guerriglia urbana da qualche genitore in servizio in una delle armi predette con l’invio del materiale atto ad offendere. E chi tra le forze dell’ordine ha avanzato l’ipotesi che quelle armi siano state inviate affinché ne facesse uso (come di fatto è accaduto) un drappello di poliziotti, infiltrati appositamente per provocare come si faceva negli anni ’70 o come s’è fatto a Genova durante il G7, è già stato trasferito in Romania per assumere altro incarico e così sottrarsi all’eventuale curiosità di qualche magistrato (comunista) sospettoso e ficcanaso a caccia di scoop fantasiosi.
Qualcuno dei manifestanti, che ha chiesto di restare anonimo per evitare l’arresto per false dichiarazioni come è successo a qualcun’altro, ha asserito di aver visto un gruppetto di esagitati armati di tutto punto tentare di caricare le ali del corteo, con il festoso di incitamento di alcuni poliziotti presenti. Le stesse telecamere delle varie televisioni intervenute, che hanno ripreso gli incidenti, in voce e video, sono state sottoposte a sequestro ed i cineoperatori fermati per aver portato sul luogo degli incidenti (del tutto inesistenti) filmati di repertorio che nulla avevano a che vedere con i fatti accaduti realmente, con il solo scopo di diffondere l’odio popolare contro le forze dell’ordine e fomentare nuovi incidenti.
Nel frattempo, - e giustamente, ci sentiamo di dire, - quel santuomo del nostro presidente del consiglio, notoriamente paladino della democrazia, - anche se sembra dorma con la foto di Pinochet sotto al cuscino, - ha tuonato contro le provocazioni della sinistra, regista dei disordini, con la quale non solo non può esserci dialogo, ma contro le cui intemperanze sarà necessario assumere provvedimenti restrittivi, qualora non comprenda che non è certo nella piazza sovversiva che si conduce l’opposizione. Ed agli studenti, peraltro palesemente ignoranti tant’è che non afferrano il senso vero della storica riforma Gelmini, non sarà più concesso un ulteriore millimetro di spazio per contestare. Al doberman Padano, Roberto Maroni, è stato dato ordine di azzannare con la denuncia per interruzione di pubblico servizio chiunque dovesse osare non occupare un’aula ma solo minacciare di farlo. Analogamente, la stampa che non dovesse smettere di diffondere notizie destabilizzanti, fortemente emotive per la pubblica serenità, rischia il sequestro di macchine da scrivere e rotative, oltre alla carcerazione dei direttori responsabili per attentato alla pubblica incolumità.
Sulla scorta di queste cronache, non possiamo che esprimere la nostra condivisione per le iniziative del governo e ci auguriamo che il presidente Berlusconi, - che papa Ratzinger vorrà tenere in considerazione per una futura canonizzazione, - voglia promuovere un disegno di legge con il quale possa venir nominato presidente a vita, come è accaduto al suo omonimo del Kazakistan, che recentemente ci ha citato ad illuminate modello di democraticità universale.

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