Villari, la fine di uno zombie
Mercoledì, 21 gennaio 2009
Alla fine la corda si è rotta. Il signor Riccardo Villari, emerito parlamentare di questa buffa Repubblica, infarcita di inquisiti, di condannati, di maghi e giullari, di qualche rara persona seria e adesso anche da morti viventi, dovrà lasciare l’incarico di Presidente della Commissione di Vigilanza sulla RAI e tornare nell’oltretomba da cui è venuto.
Già, perché un emerito sconosciuto era al tempo in cui militava nel PD, con targa Margherita, ed ignoto percettore di una lussuosa prebenda parlamentare tornerà ad essere sino alla fine della legislatura, fuori da ogni partito, avendo deciso di sfidare con il suo comportamento destra, sinistra, centro e persino il quarto uomo, meritandosi alla fine il cartellino rosso da parte di Veltroni e l’invendibilità più assoluta sul mercato dei piccoli politicanti di provincia senza storia.
Nominato con un blitz della destra alla Presidenza della Commissione di Vigilanza, più per fare un dispetto a Di Pietro, che sponsorizzava la nomina di Leoluca Orlando, - un altro impresentabile a giudizio dei membri della commissione chiamati a votarlo, - che per comprovate doti di vero leader, il personaggio s’è abbarbicato alla poltrona a guisa d’edera, rifiutando di lasciare l’incarico anche dopo le dimissioni in massa di 37 membri su 40 della Commissione, rendendone praticamente impossibili i lavori e bloccando sine die il previsto ricambio ai vertici della televisione pubblica.
Non è da escludere che la sua ostinazione, capace in definitiva di condurlo ad una sorta di eutanasia politica, sia da attribuire al disperato tentativo di accasarsi dopo l’espulsione, invero tardiva, comminatagli dai probiviri del PD, illuso di trovare riconoscenza nelle segreterie politiche di coloro al cui gioco si era prestato.
Così non è stato. Anzi ha persino dato l’impressione di alzare la posta in gioco quando sia Schifani che Fini gli hanno chiesto perentoriamente, dopo un rapido giro di consultazioni con i capigruppo, di lasciare l’incarico, rassegnando riparatrici dimissioni. Lui, imperterrito, convinto di poter dettare legge e tenere in scacco le istituzioni ha declinato ogni sollecitazione, costringendo i Presidenti di camera e senato ad una escamotage regolamentare che ha praticamente azzerato la Commissione esistente, almeno ciò che ne restava, e a preannunciare un nuovo giro di valzer per la nomina dei nuovi commissari e del rispettivo presidente.Chissà cosa farà l’irriducibile protervo. Certo è che dopo un’esperienza da zombie, magari un posticino da Commissario alla corte di Belzebù è probabile lo trovi. E agli Italiani non resta che ringraziare quest’ennesimo campione di correttezza istituzionale, per il quale s’è sprecato tempo e denaro dei cittadini.
Alla fine la corda si è rotta. Il signor Riccardo Villari, emerito parlamentare di questa buffa Repubblica, infarcita di inquisiti, di condannati, di maghi e giullari, di qualche rara persona seria e adesso anche da morti viventi, dovrà lasciare l’incarico di Presidente della Commissione di Vigilanza sulla RAI e tornare nell’oltretomba da cui è venuto.
Già, perché un emerito sconosciuto era al tempo in cui militava nel PD, con targa Margherita, ed ignoto percettore di una lussuosa prebenda parlamentare tornerà ad essere sino alla fine della legislatura, fuori da ogni partito, avendo deciso di sfidare con il suo comportamento destra, sinistra, centro e persino il quarto uomo, meritandosi alla fine il cartellino rosso da parte di Veltroni e l’invendibilità più assoluta sul mercato dei piccoli politicanti di provincia senza storia.
Nominato con un blitz della destra alla Presidenza della Commissione di Vigilanza, più per fare un dispetto a Di Pietro, che sponsorizzava la nomina di Leoluca Orlando, - un altro impresentabile a giudizio dei membri della commissione chiamati a votarlo, - che per comprovate doti di vero leader, il personaggio s’è abbarbicato alla poltrona a guisa d’edera, rifiutando di lasciare l’incarico anche dopo le dimissioni in massa di 37 membri su 40 della Commissione, rendendone praticamente impossibili i lavori e bloccando sine die il previsto ricambio ai vertici della televisione pubblica.
Non è da escludere che la sua ostinazione, capace in definitiva di condurlo ad una sorta di eutanasia politica, sia da attribuire al disperato tentativo di accasarsi dopo l’espulsione, invero tardiva, comminatagli dai probiviri del PD, illuso di trovare riconoscenza nelle segreterie politiche di coloro al cui gioco si era prestato.
Così non è stato. Anzi ha persino dato l’impressione di alzare la posta in gioco quando sia Schifani che Fini gli hanno chiesto perentoriamente, dopo un rapido giro di consultazioni con i capigruppo, di lasciare l’incarico, rassegnando riparatrici dimissioni. Lui, imperterrito, convinto di poter dettare legge e tenere in scacco le istituzioni ha declinato ogni sollecitazione, costringendo i Presidenti di camera e senato ad una escamotage regolamentare che ha praticamente azzerato la Commissione esistente, almeno ciò che ne restava, e a preannunciare un nuovo giro di valzer per la nomina dei nuovi commissari e del rispettivo presidente.Chissà cosa farà l’irriducibile protervo. Certo è che dopo un’esperienza da zombie, magari un posticino da Commissario alla corte di Belzebù è probabile lo trovi. E agli Italiani non resta che ringraziare quest’ennesimo campione di correttezza istituzionale, per il quale s’è sprecato tempo e denaro dei cittadini.
(nella foto, Riccardo Villari)
2 Commenti:
beh, più che Villari, a essere miserevole è questa classe politica che lo ha eletto a persidente.
Ma che pretendi!
E' questa la politica di oggi:
si elegge un Presidente di una Commissione di Vigilanza coem se fosse uno scherzetto,stai un pò, poi ti dimetti, poi ne eleggiamo un altro, ...
E' come se avessero eletto il Presidente della Repubblica provvisoriamente, o del Consiglio.
A meno che questa Commissione non serve a nulla, e allora è meglio se viene eliminata.
Bravo Villari, invece!
Nonostante non ne conosco il pensiero, mi piace la sua trasgressione che mette inconsapevolmente in crisi questo sistema che mostra sempre più il suo carattere antidemocratico.
Ma lo vedo come giochettano?
Si elegge Villari perchè poi si dimetta,
si dimettono i loro pecoroni per poi rieleggerli.
E un teatro surrealista che nemmeno Petrolini avrebbe saputo immaginare!
ciao, alla prossima
remis
Visto da una certa angolazione, il ragionamento non fa una grinza. D'altra parte, mi pare che in una "Repubblica buffa" giustamente debbano esserci pure i giullari, oltre ai pecoroni, ai baciapile ed altra fauna assortita.
Il punto mi sembra non sia quello di prendere atto dello squallore in cui l'accozzaglia di mezzeseghe che affolla le istituzioni ci ha ridotto e guardare con comprensibile disprezzo a ciò che fanno, ma comunque cercare di reagire e stimolare la reazione, dato che il conto, alla fine, lo paghiamo sempre noi poveri Pantalone. Altrimenti, senza una reazione adeguata, questo stupro delle istituzioni rischia di protrarsi all'infinito. Sono comunque pienamente d'accordo sull'inutilità della Commissione in questione, quantunque a far la conta delle cose inutili in questo sciagurato Paese si perderebbe il conto.
In ogni caso pecoroni o meno, reggimoccolo o leccaculo, non mi pare lecito che il gioco che fanno questi personaggi possa avvenire a spese del cittadino, né si può tacere nella certa convinzione che, tanto, nulla cambierà. Plaudire a questi comportamenti, se è fondato quanto deto prima, equivale al clasico taglio dei testicoli per punire la moglie fedigrafa.
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