martedì, gennaio 18, 2011

La Repubica della gnocca

Martedì, 18 gennaio 2011
A dispetto dei suoi detrattori e di quanti ritenevano che parlasse a vanvera, Berlusconi alla fine ce l’ha fatta, bisogna riconoscerlo. Siamo all’avvio di quella Terza Repubblica basata su valori nuovi e rivoluzionari, costata sacrifici e strappi laceranti, ma che alla fine avrà dato un volto nuovo alla nostra Italia imbolsita da 150 anni di storia fatta di scandali, abusi d’ogni genere e ingiustizie mai rimosse.
Per cominciare il nome, che sarà mutato in Repubica Italiana, in omaggio ai valori innovativi che ne contraddistingueranno le finalità, sinteticamente individuati nel pube femminile, forza motrice dell’operosità della nazione. In questo senso, in attesa d’una revisione più complessiva e puntuale della obsoleta Carta Costituzionale, cambierà anche il principio basilare dello stato, non più fondato sul lavoro, ma più modernamente sostituito dalla gnocca, visto che è ormai anacronistico far riferimento ad un elemento che, se non scomparso del tutto, è in palese via d’estinzione.
Naturalmente, sarà compito degli esperti trovare le modalità giuste per esprimere un concetto assai importante e che dovrà valorizzarsi in maniera inequivocabile. Tale concetto è che la crescita sociale dei cittadini è garantita sulla base della disponibilità a darla, con l’avvertenza che il principio vale anche per tutti, anche per i cittadini di sesso maschile, alle cui opportunità di sviluppo sociale contribuiranno in modo tangibile mamme e sorelle.
Rivoluzione anche negli organismi rappresentativi, con una Presidenza del Consiglio per gli Acquisti, che coordinerà l’attività di un numero da definire, ma ridotto rispetto al passato, di Machos addetti al presidio delle tematiche di punta del Paese: l’Educazione (Sessuale), gli Interni (non necessario specificare perché di facile intuizione), la Difesa (dei Privilegi), le Pari Opportunità (affinché non ci sia discriminazione tra chi la dà di più), i Trasporti (delle giovani in carriera), la Prostituzione Civile, e qualche altra attività da definire comunque coerente con il nuovo corso, come la Lussuria, alla quale sembrano già puntare molti pretendenti.
La stessa Presidenza del Consiglio per gli Acquisti sarà supportata da un organismo tecnico, composto dai Machos più importanti, - ciò che un tempo era costituito dai Ministeri con portafoglio, - dal nome suggestivo Con.d.O.M. (Consiglio degli Organismi Machos), che avrà il compito di suggerire gli indirizzi in tema di politiche sociali, sviluppo ed economia.
I due rami del Parlamento saranno sostituiti da due Camere, una Bassa e una Alta, nell’ambito delle quali è intuitivo comprendere ciò che vi si svolgerà come attività e la cui differenza sarà costituita dalle modalità di accesso: alla Bassa andranno i candidati scelti in seguito a pubbliche Erezioni Nazionali, - questa è la nuova dicitura prevista per chiamare al voto i cittadini, - alla Alta avranno accesso solo persone nominate direttamente dalla Presidenza del Consiglio per gli Acquisti in maniera di garantire finalmente nel tempo quella governabilità costantemente messa in crisi nei precedenti sistemi dalla variabilità degli umori dei rappresentanti dei cittadini. Il numero dei Privilegiati, - tale sarà l’appellativo dei componenti delle due Camere, - ancora da definire, sarà in ogni caso pariteticamente ripartito tra uomini e donne, al fine di garantire il massimo dell’integrazione , lo scambio coppia o i lavoro di gruppo, senza creare inutili e perniciose discriminazioni nel fruimento dei servizi ai membri.
Sarà in fine abolita la Presidenza della Repubica, i cui compiti saranno più fattivamente assolti direttamente dalla Presidenza del Consiglio per gli Acquisti, sgravata dai tanti adempimenti di bassa cucina grazie all’opera del Con.d.O.M.
Da sottolineare l’estenuante battaglia condotta con la Lega di Umberto Bossi, il famosissimo esponente dei celoduristi padani fautori del federalismo pubico, secondo il quale ogni regione dovrà fruire della gnocca reperibile localmente e che inibisce di trasferire alle aree più bisognose risorse in eccedenza. La tanto reclamata riforma è passata, nonostante i pericoli denunciati dalle opposizioni che vaste aree del Paese rischiano così l’omosessualizzazione e il crollo demografico. La Presidenza del Consiglio per gli Acquisti, dall’alto della sua lunga esperienza diretta in materia e avvalendosi del guru Cetto Laqualunque, ha promesso “più gnocca per tutti”, lanciando quel che potrebbe sembrare l’ennesimo slogan privo di contenuti, ma che questa volta sembra abbia grandi chance di tramutarsi in realtà.

(nella foto, il nuovo simbolo che sostituirà l'antiquata Italia turrita realizzata agli inizi del 1900 dall'artista e disegnatore Daniele Fontana)

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