giovedì, febbraio 07, 2013

L’illusionista



Giovedì, 7 gennaio 2013
Si sgola, arringa le sale, dispensa presagi di vittoria, ma alla fine l’applauso non arriva e con la faccia di bronzo che si ritrova non esita a chiederlo a gran voce. E’ accaduto all’assemblea dell’ANCE, dove ha fatto l’ennesimo show a base di rimborso Imu, cancellazione dell’IRAP, condoni tombali e altra minestra riscaldata, convinto di poterla dare a bere per l’ennesima volta ad un pubblico d’imprenditori sfiniti dalla crisi, ma non per questo rincoglioniti al punto da lasciarsi irretire dalle sue solite panzane.
Certo, sarebbe strano che un leader di partito si presentasse al pubblico dichiarando di sentire freddo ai piedi e di temere la sconfitta. Da qui a strillare che vincerà, però, ne corre, anche se la modestia o il senso della realtà non appartiene al personaggio Silvio Berlusconi, che delle balle spaziali ha fatto la sua religione e con la propaganda vuota è da vent’anni che si tiene al riparo dalle conseguenze dei tanti processi che lo inseguono. D’altra parte, se la gente con un minimo d’intelligenza critica capisce bene che quello in corso è l’ultimo tentativo disperato di restare in sella, per i tanti privi di questo requisito c’è il concreto rischio che il bluff funzioni e ancora una volta con il voto che gli daranno si saranno comprati la corda, cappio incluso, con cui impiccarsi.
Pare che la sceneggiata sia tutta farina del sacco di Brunetta, il sedicente esperto d’economia che gli ha messo in bocca queste miracolistiche trovate per cercare di recuperare qualche fesso ancora convinto che il Cavaliere è buono e generoso e che, se già in passato non ha mantenuto le promesse vendute come i broccoli al mercato, ciò sia dipeso dalla cattiveria dei comunisti e di qualche infiltrato impegnati a tempo pieno a fare ostruzionismo per non far passare le riforme in parlamento.
Già la Lega di Maroni – che non gode sicuramente di una grande credibilità dopo le porcherie compiute dal suo leader storico, Umberto Bossi, e i suoi famigli, ma che teme lo sputtanamento irreversibile – ha preso le distanze dalla bufala sul condono tombale. Anche perché non ci vuole molto a capire che la faccenda non interessa i milioni d’Italiani sull’orlo della miseria, ma i soliti furbetti che le tasse le hanno evase e che con il fisco hanno il conto aperto, a cominciare proprio da Silvio Berlusconi fresco di una condanna a cinque anni per evasione fiscale sulla questione dei diritti cinematografici. Evidentemente all’ex Unto del Signore non bastano più le leggi ad personam con il vento che tira. Più facile raggiungere l’obiettivo sbattendo il mostro Befera in prima pagina e far sorgere il sospetto che si è tutti nella stessa barca e la nuova Spectre, l’Agenzia delle Entrate e il suo braccio armato Equitalia, è già pronta a succhiare il sangue anche agli anemici.
Il Cavaliere, tuttavia, sa già che non vincerà: glielo dicono i sondaggi e gli umori raccolti qua e là. E allora il problema è cosa inventarsi per perdere bene, da una parte, e determinare le condizioni per poter comunque far sentire il suo peso dalle file dell’opposizione, dall’altra. Un 20-25% rastrellato a suon di piffero, anche se come coalizione e non come solo PdL,  non è comunque poco. Il programma del nuovo parlamento è zeppo d’emergenze: dall’elezione del nuovo Capo dello stato ad importantissime modifiche costituzionali, dalla nuova legge elettorale agli agognati provvedimenti per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Allora avere un certo peso per ostacolarne l’iter può ritornare utile. Chissà che non ci scappi qualche compromesso, qualche scambio che gli tolga una della tante castagne che ha sul fuoco da tempo immemorabile.
Non va dimenticato, come detto più volte, che l’elettorato ha la memoria cortissima ed ha la grande capacità di lasciarsi suggestionare dalla visione dei miraggi più che dalle cicatrici delle ferite riportate. Allora, raccontargli che lo spread è un’invenzione mediatica, che i soldi per rimborsare l’Imu già pagata si possono anche stampare in cantina o che saranno prontamente saldati tutti i debiti arretrati della pubblica amministrazione con il varo di provvedimenti finanziari mirati a realizzare liquidità senza incidere sulla tassazione, diventa musica per le orecchie degli sprovveduti, che hanno già archiviato nello scaffale dell’oblio quanto accaduto con i debiti dell’Alitalia.
Circola di questi tempi su facebook un adagio profondamente veritiero, secondo il quale un popolo che ha politici inetti, imbroglioni e farabutti non può considerarsi oppresso, ma più semplicemente è complice della politica che quelli rappresentano. Nel nostro caso il sillogismo è evidente e immediato, e quando Silvio Berlusconi, simulandosi offeso,  provoca, chiedendo ai suoi critici se gli otto milioni d’Italiani che l’hanno votato debbono ritenersi coglioni, la risposta tragicamente non può che essere affermativa.

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